1000 MODI DI DIRE “LEGGO”

“Come nasce un lettore? Esiste una ricetta in grado di suscitare nei bambini l’amore per i libri? Come tutte le pietanze più buone, anche questa ha di base pochi, essenziali ingredienti: disponibilità e pazienza (del genitore), curiosità e attenzione (del ragazzo) e tanti libri in dispensa.

Ma qualche volta, il miscuglio non ha l’effetto sperato, e quello che si vorrebbe un momento magico di condivisione di storie rischia di diventare una parentesi svogliata e irritante tra le mille attività della giornata. Così, è facile la tentazione a rinunciare, magari a favore della televisione, nella speranza che la scuola possa ideare un ricettario migliore del nostro.

Spesso, però, la lettura in classe viene finalizzata soltanto ad un obiettivo didattico: focalizza l’attenzione sull’analisi del testo e sull’uso delle strategie cognitive, trasformando ogni libro in un testo da studiare.” (Merletti e Tognolini “Leggimi forte”)

Dagli anni della scuola, a seconda del rapporto che svilupperà col libro, ogni lettore avrà delle motivazioni diverse per leggere: qualcuno lo farà per tenersi informato, o per poter comunicare meglio; qualcun altro per mettere alla prova se stesso e la propria intelligenza, qualcuno esclusivamente per studiare.

Il corso “1000 modi di dire leggo” nasce affinché i ragazzi possano sperimentare cosa vuol dire leggere semplicemente per il piacere che la lettura può dare. Ricordando sempre che, come Pennac insegna, il primo diritto di ogni lettore è quello di non leggere: anche i bambini, come gli adulti, devono avere la possibilità di organizzare il proprio tempo e di scegliere.

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